“Aziende chiuse e migliaia di posti di lavoro a rischio: è questo lo scenario peggiore che potremmo trovarci davanti se la crisi del comparto zootecnico continuerà con questa violenza e se non ci sarà almeno una moratoria dei debiti con le banche” afferma Ettore Prandini, vice presidente nazionale di Coldiretti e Presidente di Coldiretti Lombardia, di fronte al crollo dei prezzi alla produzione che sta colpendo in particolare gli allevamenti bovini da latte e da carne e quelli suini. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale –  sono oltre 20 mila le realtà del settore, di cui quasi 5 mila impegnate in un comparto come quello del latte che contribuisce al 40% di tutta la produzione nazionale. Sul fronte del credito, quello agrario in Lombardia vale oltre 8 miliardi e mezzo di euro con quasi il 71% su operazioni di lungo periodo per investimenti e sviluppo. Negli ultimi 5 anni però – stima Coldiretti Lombardia – almeno il 10% delle aziende che hanno rapporti di credito bancario hanno valutato o richiesto l’allungamento del periodo di ammortamento del finanziamento, per gestire meglio equilibri di bilancio messi sempre più a rischio dalla crisi dei prezzi alla stalla. “Ma con la situazione che si sta creando – afferma Prandini – occorre una moratoria sui mutui, un impegno straordinario sui fondi di garanzia e un’azione a livello europeo per affrontare una crisi dei prezzi che non è solo italiana ma che riguarda anche gli agricoltori tedeschi e francesi. Senza dimenticare il nodo strategico di una norma europea per l’etichettatura d’origine che non si limiti allo stabilimento di produzione ma che vada a identificare le materie prime”.

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