“Verità per Giulio Regeni”: con lo striscione esposto oggi sulla facciata di Palazzo Marino il Comune di Milano aderisce alla campagna lanciata da Amnesty International Italia per chiedere che sia fatta chiarezza sull’omicidio del giovane ricercatore in Egitto.

“È importante tenere alta l’attenzione sull’omicidio di Giulio Regeni e per questo il Comune di Milano ha aderito all’appello della famiglia e alla campagna di Amnesty International Italia. L’uccisione in Egitto di questo giovane ricercatore coinvolge tutti noi direttamente. Oggi Milano e i milanesi, con l’esposizione dello striscione su Palazzo Marino, esprimono la propria vicinanza ai familiari, agli amici e ai colleghi di Giulio, ribadendo con forza che non saranno lasciati soli nella richiesta di verità e giustizia”, afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

“Facciamo un appello perché si faccia chiarezza su quanto accaduto a Giulio Regeni. Abbiamo deciso di esporre lo striscione come messaggio alla città e per sensibilizzare i milanesi in modo che questa vicenda non venga dimenticata. La città di Milano è dalla parte della verità e vicina alla famiglia e vogliamo che il Paese e il mondo lo sappiano”, dichiarano il Presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo e i Consiglieri Lamberto Bertolè, Paola Bocci, Andrea Fanzago, Luca Gibillini, Anita Sonego e Pietro Tatarella, presenti oggi all’iniziativa.

La famiglia Regeni ha inviato un ringraziamento al Comune di Milano per la vicinanza e l’impegno nella richiesta di verità. “Verità per Giulio non è solo uno slogan ma una imprescindibile istanza di giustizia per tutti i cittadini”: così si legge nel messaggio che i famigliari hanno fatto pervenire al Comune di Milano.

Anche Amnesty International Italia, attraverso il Presidente Antonio Marchesi, ha voluto ringraziare il Comune e i Consiglieri.

Per aderire alla campagna, oltre all’esposizione dello striscione su Palazzo Marino e al supporto attraverso il sito internet www.comune.milano.it, il Comune ha anche stampato 5mila cartoline e 200 locandine, che sono state distribuite in tutte le sedi dell’Anagrafe, nelle biblioteche, nei musei, nei Consigli di Zona e all’Urban center.

Print Friendly, PDF & Email