Un ticket con Majorino per fargli pressione e passare ad un’alleanza con Balzani, il timore per personalità comunicative come Del Debbio a destra piuttosto che per un manager, suo simile. E poi una soluzione per Aler e gli attacchi per la villa, oltre alla smisurata passione per il calcio. Beppe Sala intervistato da Alberto Maggi per Affaritaliani.it.  “Sua moglie che cosa le ha detto quando ha deciso di candidarsi? Come glielo ha detto?” ” Non è che glielo ho detto. Il discorso era nell’aria da tanto tempo. Non riesco neppure a identificare un momento in cui ho detto “sì va bene”. E’ stata una cosa progressiva. Mia moglie non è stata entusiasta, ma a tutela mia. Dopo tanti anni di fatica, di stress, probabilmente avrebbe preferito qualcosa di più rilassante per me. Ma alla fine si fa”. “Che cosa ha votato fino ad oggi?” “All’epoca dell’università ho cominciato a votare repubblicano per qualche anno. Ho votato una volta radicale. E da là in poi sono andato sempre sull’attuale Pd e i partiti che l’hanno preceduto, quindi Ds, Pds eccetera”. “Lei ha fatto il manager anche in frangenti complicati. La politica però è un’altra cosa. Io penso che ci sia stato un momento nel quale lei ha cambiato marcia, dopo un momento di difficoltà”. “E’ verissimo. Probabilmente c’è stato anche un fatto di convinzione. All’inizio io stavo cercando di interpretare il ruolo politico. Poi chi più mi conosce e mi vuol bene ha iniziato a dirmi: devi essere te stesso. Tanto poi sei circondato dalla politica e quindi non immaginare che quanto pensi e quanto dici debba avere una rilevanza politica. Però il contenuto della domanda è vero: mi sono accorto che da un certo momento in poi è cambiato tutto. Abbiamo cambiato marcia”. Prosegue l’intervista a Beppe Sala su Affaritaliani.it. “Le logiche della politica le ha afferrate adesso?” “Io cerco di dare un’interpretazione mia. La logica della politica è un’espressione di un bisogno. Qualcuno esprime un bisogno e noi pensiamo come dare una risposta. Io impostando un dialogo con chiunque cerco di interpretare il loro bisogno e dare una risposta. Io dico a tutti di non cercare il più bravo nell’identificazione del problema, ma chi è il più bravo a risolverlo”. “Lei è un problem solver, quindi.” “Sì, esatto. In questo momento la vera cosa positiva che è successa e non scontata è che da quando io ho detto “ci sono”, intorno mi si è messo un mondo politico che mi sta aiutando. Ci sono gli assessori, ci sono cinquanta comitati…”. “C’è anche chi la avversa. Sel continua a dire una parola non chiara sulla lealtà nel caso lei vinca le primarie”. “C’è qualcuno che è in grado di tenere insieme tutta la sinistra? La risposta è sì: Pisapia. Ma al netto di lui non c’è nessuno. Io comunque ci proverò e anche con i contenuti e la predisposizione a fare le cose. Poi vedremo”. “Parliamo di un tema amministrativo. Vorrei riaccendere il riflettore su Aler. E’ il padrone di casa di tanti concittadini, ed è di proprietà regionale”. “Quando si va nelle periferie e nei quartieri i cittadini guardano al sindaco come quello che deve risolvere i problemi. Qui bisogna sedersi con Maroni e trovare una soluzione che di base oggi non c’è. Ma la soluzione passerà anche molto attraverso la disponibilità di risorse. Il punto è: qual è la differenza tra Aler e le case del Comune? Aler è andata incontro a una riduzione di costi molto significativa. Ma non indolore. Per esempio: l’eliminazione delle portinaie ha inciso da matti. Togli le portinaie e non c’è più sicurezza di vicinato. Bisogna mettersi con la Regione e trovare un modello più comune e anche cercare di risolvere i problemi in tempi brevi. In 24 mesi da sindaco vorrei che non ci fosse più un appartamento sfitto. Questo è l’obiettivo. Così come per le periferie bisogna lavorare anche su servizi e sicurezza. Quello che oggi io sto promettendo è che se passo le Primarie poi mi metterò quartiere per quartiere e cercherò di costruire un piano operativo del fattibile per ogni singolo quartiere e depositarlo prima delle elezioni. Vorrei “costringere” il contendente di centrodestra a fare lo stesso”.

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