PARRE (BG) – Ritrovato senza vita l’uomo che i tecnici della VI Delegazione Orobica stavano cercando dalla mattinata di oggi, lunedì 18 gennaio 2016. L’allertamento era giunto dalla Centrale del 112, dopo che i familiari, preoccupati hanno chiesto aiuto. L’escursionista, 69 anni, B.R. le iniziali, residente a Parre, era uscito sabato per andare in montagna ma non era rientrato. Dopo il ritrovamento dell’auto, le ricerche sono andate nella direzione del Monte Vaccaro. Le squadre territoriali hanno perlustrato la zona in basso, mentre l’elicottero, partito da Sondrio, sorvolava l’area. Il ritrovamento di alcuni reperti ha permesso di prendere la direzione giusta; verso le 17:30, il corpo è stato ritrovato sul versante Sud- ovest. Nessuno ha assistito allo scivolamento, quindi la dinamica è in fase di accertamento. Si ipotizza possa essere scivolato per circa 300 metri, riportando traumi gravi, che hanno causato il decesso. Il recupero è avvenuto per mezzo della barella portantina; i tecnici lo hanno portato fino all’ambulanza, per il successivo trasferimento presso la camera mortuaria di Parre.

In riferimento alla zona orobica, ma le considerazioni valgono per gran parte dell’arco alpino, a causa delle condizioni meteorologiche e climatiche di questi giorni, può essere molto rischioso avventurarsi oltre i 1500 metri. Dal limite della neve e per circa 500 metri di dislivello in salita, il terreno è ricoperto da uno strato di ghiaccio che solo alpinisti molto esperti e ben attrezzati sono in grado di affrontare. Le temperature calde durante il giorno, l’effetto dell’esposizione solare e l’abbassamento termico notturno provocano la formazione di lastre di ghiaccio. Inoltre, la presenza di sporgenze rocciose rende ancora più ostile la situazione, in caso di scivolamento. Il Soccorso alpino consiglia quindi agli escursionisti che non hanno una elevata capacità di movimentazione su ghiaccio e anche un’ottima esperienza nell’utilizzo dei ramponi e dell’attrezzatura necessaria, di valutare molto attentamente tutti gli elementi, prima di partire. Per programmare l’itinerario e valutare se è il caso di affrontarlo, si raccomanda di rivolgersi ai professionisti della montagna, come per esempio le guide alpine. Le Stazioni del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) sono a disposizione per dare informazioni, perché i tecnici conoscono molto bene i posti e hanno una consapevolezza sempre aggiornata delle condizioni in cui i sentieri si trovano in un determinato momento dell’anno.

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