Ci ho pensato tutto il giorno, scrivo o no qualcosa su David Bowie? Tutti stanno scrivendo la loro perché non devo farlo io? Non per me intendo ma per rendere un doveroso omaggio ad uno degli artisti che ho amato di più. Ero a cavallo tra le medie e il liceo quando ho scoperto la sua “Space Oddity” successo di qualche anno prima. Da allora, siamo nel 75 credo, “Ground control to Major Tom” mi ha accompagnato alla scoperta della musica del Duca Bianco. La sua magnifica raccolta “ChangesOne” è stato il primo Lp che ho comprato (casi della vita l’ho da poco riacquistata in cd nonostante avessi già raccolte doppie). Subito mi sono impossessato dei dischi già usciti…l’era di Ziggy Stardust, Diamond Dogs. La grandezza di Bowie ai miei occhi di appassionato di rock si manifesta però nel 1977 con “Heroes” secondo splendido album della trilogia berlinese, un disco ancora oggi stupefacente. Il disco della nostra cultura mitteleuropea. E’ il primo album di Bowie acquistato in tempo reale, da allora è stato amore incondizionato fino ad “Absolute Begginers” del 1986, fino a venerdì sera quando ho sentito a Linea Rock il nostro Marco Garavelli che, in occasione del compleanno del Duca, suonava il suo ultimo “Lazarus” e tra me e me pensavo: “che classe, che stile alla soglia dei 70 anni”. Grazie caro David per l’emozioni che la tua musica ha saputo regalarci, l’attacco ”Ground control to Major Tom” sarà eterno.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati