Segnali alterni nell’economia milanese: crescono gli affari per la metà delle imprese mentre per il 30% ancora non c’è ripresa. Il 13,5% è in una situazione critica.  Tra i temi principali per il futuro chiedono più sicurezza e meno costi. Si immaginano una città sempre più grande, multietnica e vivibile, ma anche con rischi per sicurezza, povertà e degrado. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su circa 400 imprese a ottobre e novembre 2015.

Le imprese a  Milano sono 293mila (5,7% del totale nazionale), Milano si colloca al secondo posto nella classifica delle province italiane dopo Roma che è prima con circa 346 mila imprese (6,7%). Milano è prima però per numero di addetti con 1,9 milioni contro gli 1,4 di Roma che è seconda. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2015 e 2014. Tra i settori che pesano di più a Milano, si trovano le attività commerciali (25%), le costruzioni (13,7%), le attività immobiliari (10,4%) e manifatturiere (10,1%), le attività professionali (8,3%) e i servizi di alloggio e ristorazione (6,3%).

Riparte il business a  Milano. Soddisfatte dell’andamento degli affari il 50% delle imprese milanesi, non molto il 30% e critiche il 13,5%.

Nel futuro Milano sarà più grande, multietnica e vivibile. Queste le opinioni: una città sempre più multietnica (17,7%)  e una città della dimensione di una grande capitale europea (15,8%), una città più vivibile (11,5%).

Rischi per sicurezza, povertà e degrado. Tra i fattori negativi nella prospettiva futura di Milano: una città poco sicura (10,1%), una città polarizzata tra povertà e benessere (6,2%), una città degradata (5,9%).

Si chiede più sicurezza, meno costi, ruolo ai giovani, vivibilità, innovazione. Ai primi posti nelle richieste delle imprese: sicurezza (23,1%), meno costi, semplificazione e aiuti per le imprese (22%), dare un ruolo ai giovani (18,6%), vivibilità (11,3%), avanzare in ricerca e innovazione (9,3%).

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