Per queste feste i milanesi spendono 32 milioni per il dolce tipico. Cresce la spesa di circa 130 mila euro rispetto all’anno scorso. Per il 45% il panettone delle feste deve essere artigianale, il 20% ne ha vari tipi, artigianali e di marca. Scelgono il classico con uvetta e canditi (53%) e senza uvetta (14%). Il peso dei panettoni che i milanesi mettono in tavola per le feste è di circa un chilo per quasi la metà, più grande per il 38%. Oltre la metà lo ha ricevuto sul lavoro: confermato il panettone per il regalo in azienda per il 52%.

Feste più dolci col panettone tradizionale. Il panettone tradizionale, iniziativa della Camera di commercio di Milano (http://www.mi.camcom.it/web/guest/panettone). Sono circa 200 i pasticceri e i panettieri che hanno aderito all’iniziativa a Milano e provincia e espongono la vetrofania con il logo in vetrina. Panettone fresco, senza conservanti e artigianale.

Il marchio “panettone tipico della tradizione artigianale milanese” è depositato presso l’Ufficio Brevetti della Camera di commercio di Milano. Una iniziativa promossa dalla Camera di commercio di Milano, dal Comitato dei Maestri Pasticceri Milanesi, dalle Associazioni dei pasticceri, dei panificatori, degli artigiani e dei consumatori. Che cosa distingue il panettone artigianale milanese? Viene realizzato secondo un regolamento tecnico con determinati ingredienti, nelle proporzioni stabilite e seguendo le tecniche della lavorazione artigianale.

La più antica d’Italia dal 1822, l’attenta al sociale che segue i detenuti, l’amata dagli scrittori, quella gestita da uno straniero.  Il panificio più antico d’Italia dal 1822, i panificatori da sei generazioni, la pasticceria col nonno fondatore già impegnato a far dolci in laboratorio fin da bambino, panifici con 100 tipi di ricette, la pasticceria dove Ada Negri scrisse “Profumo di pane”, la pasticceria coi dolci tipici milanesi e italiani gestita da uno straniero, la pasticceria che usa ricette di cento anni fa, la pasticceria attenta al sociale che coinvolge i detenuti. Sono tra i partecipanti al progetto del panettone tradizionale.

Oltre 5 mila le imprese attive nel settore dolciario in Lombardia, danno lavoro a 23mila addetti su 151mila in Italia per un giro d’affari di oltre due miliardi di euro (su dieci in Italia). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese 2015 e 2014.

Settore dolciario: le imprese coinvolte. Pasticcerie e panetterie: sono 40.786 le imprese in Italia coinvolte nella produzione e nel commercio di prodotti di pasticceria e panetteria, di cui 5.125 in Lombardia. Milano, al secondo posto in Italia con 1.796 imprese, dopo Napoli (2.328) e prima di Roma (1.789), seguita nella classifica regionale da Brescia (710) e Bergamo (568).

Gli addetti. In Lombardia sono circa 23.000 gli addetti coinvolti nel settore e 151 mila in Italia. Milano è prima in Italia con 8.234 addetti, seguita da Roma (6.158) e Torino (5.358). In Lombardia è seguita da Brescia (2.891), Bergamo (2.414) e Varese (2.135).

Import e Export. L’import-export lombardo di prodotti da forno e dolci è di circa 450 milioni di euro nei primi sei mesi del 2015 su 1,6 miliardi di interscambio nazionale. Nella classifica dei primi Paesi verso cui la Lombardia esporta prodotti dolciari domina la Francia (70 milioni di Euro) seguita dal Regno Unito (44milioni di euro)e  dalla Germania (con 38 milioni di Euro). Supera i 200 milioni di euro l’import-export milanese, 140 milioni solo si export che si dirige soprattutto verso l’Unione Europea (111 milioni), Asia soprattutto orientale e l’America del Nord. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo semestre 2015 e 2014.

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