“Con il perdurare delle condizioni anticicloniche e dell’assenza di precipitazioni significative – spiega Bruno Simini, presidente di ARPA Lombardia – anche ieri le concentrazioni di PM10 nella città di Milano, che si sono attestate tra 70 e 77 μg/m3, sono risultate superiori alla soglia di 50 μg/m3 , portando a 29 i giorni consecutivi di sforamento del limite di legge.  Il picco massimo si è registrato nella stazione di Meda (agglomerato di Milano) con una concentrazione pari a 112 μg/m3.
Salgono così a 94 i giorni di superamento dei limiti dall’inizio dell’anno rispetto ai 35 giorni previsti dalla normativa.
Un dato critico confrontato quello alla stessa data del 2014, anno particolarmente piovoso, quando a Milano i giorni furono invece 68.”
“Tuttavia – prosegue Simini –  soprattutto se si risale alle serie riscontrate negli anni precedenti all’ultimo quinquennio (101 giorni nel 2009, 107 nel 2008, 124 nel 2007, 141 nel 2006, 147 nel 2005, 132 nel 2004, 147 nel 2003, 159 nel 2002) si può comprendere come  nel lungo periodo la situazione sia in ogni caso migliorata. Le condizioni meteorologiche sono importantissime per il bacino padano che è come una stanza chiusa senza finestre, ma allo stesso modo sono gli  interventi  strutturali e su larga scala, come ad esempio gli incentivi per il ricambio delle auto, i limiti per i mezzi più inquinanti e i filtri anti particolato, a incidere in maniera rilevante.”

Ma la situazione di superamento permane anche nelle stazioni del bacino padano, con valori che nei capoluoghi hanno raggiunto rispettivamente  95 μg/m3  a Monza,  71 μg/m3  a Como, 81 μg/m3  a Bergamo, 90 μg/m3  a Brescia, 76 μg/m3  a Cremona, 81 a Lodi, 76 μg/m3 a Mantova, 87 μg/m3 a Pavia e 63 μg/m3 a Varese . Una situazione migliore, che seppure di poco permane sotto i limiti, si rileva invece solo man mano che ci si avvicina all’area alpina e prealpina, con 46 μg/m3  a Lecco e 47 μg/m3 a Sondrio.

“In momenti come questi è importante che ogni singolo cittadino faccia la sua parte – conclude il presidente –  riducendo ogni possibile fonte d’immissione di gas e particolati atmosferici. Invito quindi i lombardi a rispettare anche le raccomandazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Claudia Maria Terzi che chiede di limitare al massimo l’utilizzo di fuochi artificiali e di giochi pirotecnici durante tutte le festività.”   Infatti, dall’analisi pluriennale effettuata da ARPA Lombardia sull’andamento delle misure orarie di PM10 nelle diverse stazioni tra l’ultimo giorno dell’anno e il primo dell’anno, si evidenzia sempre un incremento delle concentrazioni di particolato in aria durante le ore notturne con un picco dalla mezzanotte alle primissime ore della giornata. La causa di questo incremento è ben chiaramente individuabile nei botti di capodanno che apportano un notevole contributo alle concentrazioni di PM10, sia per il tipo di combustione, sicuramente non ottimale, sia per la loro composizione.

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