La casa a Milano vale di più, +2% in un anno. In 21 zone i prezzi oggi sono più alti o uguali rispetto a cinque anni fa. In sintesi ecco chi beneficia della crescita: si allarga il centro verso le aree vicine e cresce la zona della cerchia dei Bastioni. Bene la zona universitaria di Bocconi e Cattolica – San Vittore, la zona intorno alla nuova Darsena, l’area di Gioia Pisani e la ex Fiera con i nuovi progetti immobiliari. Segno positivo per il mercato immobiliare a Milano città nel 2018, +2%. Ripartono i prezzi delle case: valgono 4.895 €/mq in media, +2% in un anno. Quanto si spende per l’acquisto? Si va da 9.821 €/mq del centro storico (+1% in un anno) a 7.722 mila €/mq della cerchia Bastioni (+2%), a 5.227 mila €/mq della cerchia Circonvallazione (+1,6%) a 3.141 €/mq della periferia (+1,7%). Sono questi i dati che emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano” sul primo semestre 2018, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, attraverso una Commissione di rilevazione composta dalle principali Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali del settore e da FIMAA Milano Monza & Brianza (Confcommercio Milano). “Si presenta lenta e costante la ripresa del mercato della casa a Milano: la rilevazione restituisce l’immagine di un mercato in ripresa – ha dichiarato Marco Dettori, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi –. A Milano i prezzi, che erano scesi ai livelli di dieci anni fa, hanno ripreso la crescita. Ora bisogna proseguire nel rilancio di Milano a livello internazionale, trasmettendo l’immagine di una città rinnovata, efficiente ed accogliente. Bisogna concentrare gli sforzi del governo centrale, della giunta regionale e cittadina affinché perseguano con tenacia l’obiettivo di attrarre investitori, marchi commerciali e visitatori, con benefici per la città e per il mercato immobiliare”. “I tempi di vendita si sono accorciati e il margine di trattabilità si è ridotto – ha dichiarato Beatrice Zanolini Consigliere della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi –. La domanda è sempre più effervescente e l’attenzione alla qualità dell’immobile e, in generale, della vita è sempre maggiore: si cercano balconi e terrazzi, prossimità di spazi comuni vivibili, servizi e trasporti a portata di mano. I collegamenti – anche se ancora non ultimati come la Linea 4 della Metropolitana – influiscono sulla scelta del prodotto residenziale e si spera possano rivitalizzare aree più decentrate, incentivando insediamenti di servizi come i negozi di vicinato, scuole e asili nido, verde urbano, spazi per attività sportive e di aggregazione. Per questo nella rilevazione di questo primo semestre 2018 sono pochi i dati in calo sulla città. Cresce la domanda di immobili per locazione residenziale, soprattutto oltre la prima cerchia dei bastioni, ma non sempre il prodotto è adeguato o conforme al canone richiesto. Infatti, a fronte di reali incentivi, vantaggiosi per proprietari e inquilini, si stanno muovendo meglio anche i contratti a canone concordato. Al di là dei prezzi, quello degli affitti residenziali è un argomento che merita riflessioni attente: il settore è normato da leggi datate che non rispondono più alle esigenze del mercato attuale.” “Registriamo dati molto confortanti per il mercato immobiliare residenziale di Milano – dichiara Vincenzo Albanese, Presidente di FIMAA Milano Monza & Brianza – con prezzi in leggera crescita che si attestano su una media del +2% annuo per le nuove costruzioni e con valori stabili (+0,1%) per il prodotto usato. In questo contesto, certamente si conferma l’attrattività di immobili e abitazioni in zone top del centro città, come Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele e San Babila, oltre a Brera e Missori, a cui si aggiunge un fenomeno nuovo e significativo per la città: assistiamo a forti dinamiche di investimento da parte di privati proprio in questa fascia di mercato “top”, high net worth individuals che, approfittando della super flat tax per coloro che decidono di ritornare in Italia, scelgono Milano e guardano a prodotti del valore superiore ai 2/3 milioni di euro.

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