Per la precisione, del Tar. A Lodi succede che a volte il parchimetro non accetti le carte. Allora uno si fruga nelle tasche, in cerca della monetina per pagare il parcheggio. Ma magari non ne ha, e di banconote non se ne possono infilare. Quindi parte alla ricerca del bar per farsi cambiare i soldi. Ma non è che c’è un bar ogni 20 metri. E quindi si prende una multa, nel frattempo. Il Tar, giustamente, ha detto che se il parchimetro non accetta le carte di credito, la multa non va pagata. Ora, questo concetto del favorire chi vuol pagare e stangare chi non paga perché non vuole pagare, e quindi i furbetti, da abolire dalla faccia del pianeta, è un concetto sacrosanto. Solo che in Italia si capisce poco. Si capisce poco che il cittadino che vuole pagare le tasse è un eroe non solo perché si becca le tasse più alte di tutti quanti, ma perché anche pagarle è complicato. Tasse comunali, regionali, rateizzate, in un’unica soluzione, f24, commercialisti. Bisogna essere laureati in zen applicato per sopravvivere. E andare in giro a smadonnare anche per pagare il parcheggio no, eh. Il Tar ha fatto bene. E farebbe bene anche qualcuno a Milano, a sollevare il problema. Perché ci sono intere vie, con centinaia di metri di strisce blu, dove non solo il parchimetro non funziona, delle volte. Ma dove proprio non c’è. Semplicemente. E allora prendi, corri dietro un gratta e sosta, rompiti le scatole, prenditi la multa. Considerato che la sosta è di competenza di Atm, e che Atm sta per aumentare i biglietti a 2 euro, un primo passo intermedio sarebbe far sì che si possa pagare ciò che bisogna pagare senza dover diventare vecchi nel frattempo. Grazie.

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