C’era una volta il copione già scritto.

Provate a riflettere.

Ogni volta che si va a votare, voi, voi elettori e figurarsi noi giornalisti, avete già sentito tutto. Avete già sentito della riduzione delle tasse, della flat tax, dell’immigrazione, dell’inclusione, dell’uguaglianza, dei valori di sinistra democratica, della destra liberale, del Movimento 5 Stelle onesto. Avete già sentito tutto. Ecco perché i talk show non hanno più mezzo punto di share: semplicemente tutto quello che c’era da dire è già stato detto. Io credo che in politica, oggi, non manchino le persone anche di carisma, anche di buona dialettica. In politica oggi mancano idee forti e chiare, e soprattutto nuove. E’ un po’ come sui giornali: sapete perché nessuno li compra più? Semplicemente perché hanno più o meno tutti le stesse notizie che sono uscite sui Tg, sulle Radio, sul web. E allora se uno non ha qualcosa di nuovo, perché bisognerebbe risentire quel che si è già udito. Ecco, io penso che questo problema ce l’abbia anche la politica. E dico di più: proprio perché ce l’ha anche la politica, ce l’hanno anche i giornali. A livello locale, come si dice, abbiamo però un’occasione. Un’occasione di mettere un po’ di benzina nel motore e meno merda nel ventilatore. Insomma, di mettere ogni cosa al posto giusto. L’occasione è data dal fatto che nelle elezioni locali, siano esse amministrative, come quelle a Brescia, o Regionali, i temi sono concreti. La gente li vede. E allora, e lo dico a Gori e Fontana e Violi e Rosati, non ammorbateci con la stessa retorica inclusiva e anti-inclusiva, legalitaria e democratica, immigrati sì e immigrati no. Parlate di treni, di trasporti, di case, di sanità. Il resto, ce lo dicono già Salvini e Berlusconi e Di Maio, e Renzi e tutti gli altri. Grazie.

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