“Bivacco solidale contro chi affama i poveri”. Sabato prossimo 23 dicembre le associazioni di Como organizzano un “bivacco solidale”, alle  10 davanti all’ex chiesa San Francesco in largo Lorenzo Spallino 1 a Como. L’iniziativa è per protestare contro l’ordinanza del sindaco Mario Landriscina che ha vietato ai senzatetto di bivaccare in centro città nel periodo di Natale e ha di fatto impedito ai volontari di distribuire la colazione ai clochard.

“È necessario riscattare la rispettabilità e la reputazione della città di Como ferita dall’ordinanza del sindaco Landriscina che colpisce i poveri della città impedendo loro non solo di essere nel centro ma addirittura di essere sfamati dai volontari e dalle volontarie che di loro si occupano viste le mancanze e l’incapacità delle istituzioni” scrivono gli organizzatori.

“Che vergogna essere additati nuovamente nella stampa nazionale e internazionale a città dei Balocchi ma senza carità e solidarietà a causa di un provvedimento violento perché attacca i più deboli, ingiusto perché pensa solo alla città delle vetrine e non a quella delle persone, inutile perché commina sanzioni economiche inesigibili da persone disperatamente povere, devastante perché mina alla radice la storia e la rispettabilità civile di una città da secoli accogliente. A una città capace di apertura e di solidarietà si vuole sostituire definitivamente quella fondata sulla discriminazione per censo.
Chiediamo all’intero Consiglio comunale della città, alle forze politiche, a quelle sindacali, al Terzo settore e a tutti i cittadini e le cittadine di condannare l’ordinanza contro i poveri e di ristabilire la giustizia e la legalità in città e di partecipare alle iniziative che la contrastano. Chiediamo al sindaco di Como Mario Landriscina di ritirare l’ordinanza contro i poveri e di ripristinare la legalità turbata da qual provvedimento ingiusto e disumano.
Chiediamo al sindaco di Como di restituire il corpo dei Vigili urbani, impropriamente costretto dall’ordinanza a svolgere rastrellamenti dei poveri in città, ai suoi compiti di custodi del territorio e di presenza autorevole perché interprete delle norme, delle leggi e della giustizia”.

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