C’era una volta il buon senso. Il buon senso porta a pensare che forse andarsene in giro in auto, da soli, è un po’ uno spreco considerato che ci si porta appresso una “struttura” di metallo atta a portarne cinque o addirittura sette. Il buon senso ha portato, fortunatamente, a dire che se ci si mette in auto da soli, e l’auto è pure inquinante, forse non è un buon affare né per le tasche dell’automobilista che deve spendere in benzina, né per l’ambiente. Quindi, giustamente, sono stati varati incentivi per auto meno inquinanti all’acquisto e poi – in un primo momento – incentivi per l’accesso all’area C ad esempio per le auto a GPL. Poi, con una retromarcia indegna, il Comune ha detto che pure le auto a GPL devono pagare. Primo grosso grosso problema: così si rompe il patto con l’automobilista virtuoso, che adesso si sente fregato. Ora, come denuncia Libero, nel municipio di zona 8 si fa un passo in più. Si vuole far pagare anche chi gira con le due ruote. Ovvero quelli che pensano che – e con il freddo vi assicuro che non è uno scherzo – sia meglio girare su un mezzo leggero per una o due persone piuttosto che su un mezzo pesante e inquinante che ne può portare cinque. Il problema è che certa sinistra, ed è la sinistra migliore alleata della destra, vuole letteralmente punire chi usa un mezzo privato. Perché vuole educarlo all’uso del mezzo pubblico. E questa è una cretinata, che fa il paio con le domeniche a piedi. Perché gli adulti senzienti, e io sono fra questi, non vogliono essere educati. Vogliono scegliere in libertà l’opzione migliore. E oggi, l’opzione migliore per la mobilità su ruote è usarne due invece di quattro: meno ingorghi, meno inquinamento, e pure meno soldi per le casse di Palazzo Marino con area C. Ma questo non è un nostro problema.

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