Manila, 36 morti nel resort. Doppia rivendicazione Isis

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Sono 36 i morti dell’attacco al resort di Manila, nelle Filippine. Le vittime sono
decedute per soffocamento dopo che il terrorista, che era armato, ha dato fuoco ai locali del casinò. Altre 54 persone si sono ferite fuggendo dall’edificio in fiamme. La polizia ha precisato che le vittime sono state trovate al secondo e al terzo piano della struttura, dove ci sono le sale da gioco e non nelle camere dell’albergo. In nessun caso sono state trovate tracce di ferite da colpi d’arma da fuoco. Il responsabile si è tolto la vita dopo il gesto.

La polizia ha assicurato che non si è trattato di un atto terroristico. L’ipotesi però è stata rafforzata da Rita Katz, direttrice del Site, il sito che monitora l’estremismo islamico sul web: “Un combattente filippino dell’Isis, che riferisce da Marawi, dice che ‘i soldati lupi solitari del Califfo’ sono responsabili dell’attacco al Resort World Manila”. Molte ore più tardi, quando le autorità filippine avevano ribadito che non si era trattato di un attacco terroristico, è arrivata una seconda rivendicazione dell’Isis, riportata sempre da Site: lo Stato islamico ha identificato l’assalitore e ha specificato che il suo obiettivo era proprio dare fuoco al casinò. Malgrado le smentite ufficiali, la pista jihadista è plausibile, considerando che le Filippine stanno fronteggiando un’offensiva jihadista, in particolare nell’isola di Mindanao.

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