Lombardia, un tetto ai pendolari della salute

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Regione Lombardia riduce le prestazioni per i “non lombardi” che vengono qui per curarsi negli ospedali privati convenzionati, circa 147 mila persone ogni anno. Un taglio che supererà i 30 milioni di euro e che riguarda in particolare alcuni interventi per la schiena e quelli per l’inserimento di stent e palloncini. L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, spiega: “La decisione riflette una disposizione nazionale che siamo costretti ad applicare ma cercheremo degli accordi con le Regioni vicine per evitare che ci siano disservizi ai pazienti che abitano a pochi chilometri dalla Lombardia”. D’ora in poi, insomma, le cliniche non potranno ricoverare pazienti oltre un certo tetto per le prestazioni di bassa specialità e se sforeranno non riceveranno rimborsi per i pazienti in più. Dal nuovo sistema sono escluse tutte le cure specialistiche, come quelle oncologiche, che vengono effettuate dagli Irccs, gli istituti di ricerca. In questo caso non ci sono limiti di spesa.

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