C’era una volta un Paese che odiava.

C’è una storia “minore” che mi ha colpito sui giornali di oggi, anche perché è un tema che – insieme ad altri – sto tenendo d’occhio da tempo e che sta inducendo in me un po’ di riflessioni.

Prima i fatti, però: una coppia dell’hinterland milanese è stata arrestata perché mandava migliaia di lettere ai vip con minacce e insulti. Nel mirino avevano in particolar modo il Partito Democratico, i vip e la Juventus.

Ora, tralasciando il tifo calcistico, guardiamo il profilo di queste due persone: odiano il partito oggi al governo, e dunque probabilmente “protestano”. Ce l’hanno con i vip perché sono più fortunati di loro, sono dei tifosi, e quindi ce l’hanno con la Juventus. Ora, questi due sono stati identificati e fermati perché erano talmente stupidi da scrivere a mano e imbucare sempre nello stesso posto. Pensiamo invece a quello che accade in Rete, dove tutti sono liberi di sfogare le proprie rabbie e frustrazioni. C’è il peggio del peggio. E adesso la riflessione, un po’ amara. Siamo davvero sicuri che la politica e chi ci rappresenta sia il peggio del Paese? Cioè, siamo sicuri che la favola che ci siamo sentiti raccontare per anni, e alla quale abbiamo creduto per convenienza sia vera? Quella favola per la quale è colpa dei politici se tutto va male? Io, vedendo la cartina di tornasole di Facebook, inizio a pensare che invece il problema è che i politici sono la parte migliore di un Paese maleducato e per grandi tratti incivile, che ha addirittura l’irresponsabilità di non capire neppure in quale pantano si ritrova e per colpa di chi. Non è colpa dei politici se quel tuo cugino di terzo grado è stato raccomandato e ha avuto il lavoro da forestale. Non è colpa dei politici se insulti le donne, gli ebrei, i neri, gli juventini, i milanisti, i napoletani, i comunisti, i fascisti, quelli che hanno la Volkswagen o quelli che hanno il suv, quelli che vanno in bici, in moto, i meridionali, i settentrionali, gli altoatesini, i romani e ci fermiamo qui perché sennò ci stiamo le ore. Non è colpa loro. E’ colpa delle persone incivili di questo Paese. Ed è a loro che dovremmo iniziare a dirne quattro, ogni volta che si può.


C’era una volta… Pinocchio.
I fatti e gli scandali di Milano e della Lombardia raccontati senza peli sulla lingua. Perché non tutte le fiabe finiscono con “… e vissero tutti felici e contenti”.
In onda alle 19.05, all’interno del programma di approfondimento Pane al Pane, la rubrica quotidiana di Fabio Massa, giornalista di Affaritaliani.it (pagina Milano). : In replica alle 6.45 del giorno dopo, il format è quello di una breve favola per narrare gli scandali di ogni giorno in tono scanzonato e amaro. In questo modo inizia anche la collaborazione tra la pagina di Milano di Affaritaliani.it, il primo quotidiano online, e Radio Lombardia.

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