“WHERE TO INVADE NEXT”. Questo è il titolo del nuovo film documentario scritto e diretto dal regista, autore e sceneggiatore più irriverente del cinema americano degli ultimi 20 anni, Mr MICHAEL MOORE. Si tratta di una commedia effervescente, divertente e sovversiva, in cui Moore – classe 1954, premio Oscar con “Bowling Columbine” (2003) e Palma d’Oro a Cannes con “Fahrenheit 9/11” (2004) – interpretando il ruolo dell’invasore, provocatorio più che mai, fa visita ad una serie di nazioni per prenderne spunto e migliorare le prospettive di vita negli USA: “Il Sogno Americano è vivo ovunque, tranne che in America!”.

Attraverso i propri documentari e libri, Moore ha affrontato con spirito critico i problemi e le contraddizioni del sistema politico, economico e sociale degli Stati Uniti, conquistando un grande successo di pubblico, incassando milioni di dollari al botteghino ma procurandosi anche una folta schiera di detrattori, che ne hanno messo in discussione sia idee che metodi.

michael-moore“Where To Invade Next”, suo ottavo progetto di docufilm, non fa eccezione. Accolto bene già nell’edizione 2015 del Toronto International Film Festival e al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, è uscito nelle sale statunitensi nel Febbraio 2016, registrando l’ennesimo notevole successo di pubblico sin dall’esordio, e la consueta coda di polemiche per la posizione critica assunta nei confronti della politica sociale – e non militare quindi come suggerisce il titolo – statunitense.

“La mia idea iniziale” – spiega Moore – “era quella di andare ad invadere altri paesi e rubare loro qualcosa di diverso dal petrolio. E lo avrei fatto senza sprecare un solo colpo. Mi sono imposto solo tre regole: 1) non sparare a nessuno; 2) non prendere neanche una goccia di petrolio; 3) portare a casa qualcosa da poter utilizzare… Nessuna vittima, nessun trauma, nessun prigioniero!”.

E spiegando la genesi del film aggiunge: “A 19 anni, subito dopo aver abbandonato l’università, mi sono procurato un pass Eurail e una tessera degli Ostelli della Gioventù e ho trascorso un paio di mesi a viaggiare per l’Europa. Mi trovavo in Svezia, dove mi sono rotto un dito del piede e qualcuno mi ha mandato in una clinica. C’è poco da fare con un dito del piede rotto, ma hanno fatto quello che hanno potuto. Poi sono andato per pagare il conto, ma non c’era nessun conto da pagare. Non riuscivo proprio a capire. Davvero, non avevo mai sentito nulla del genere. Allora mi hanno spiegato come funzionava il loro sistema sanitario. In tutta l’Europa ho continuato ad imbattermi in piccole realtà di questo tipo e a pensare, “Che bella idea! Perché non lo facciamo anche noi?”.

Michael Moore, per la sua indagine, “invade” così diversi paesi Europei, tra cui Italia, Francia, Finlandia e Islanda e in ogni luogo in cui si reca conficca la bandiera a stelle e strisce. In questo pellegrinaggio Moore scopre che in Italia i lavoratori hanno un trattamento migliore rispetto ad altri paesi; in Francia le mense scolastiche servono quotidianamente piatti di alta cucina molto diversi da quelli americani; in Islanda il potere è in mano alle donne, le uniche che sembrano sapere come governare; in Finlandia il sistema scolastico è straordinario, uno dei più virtuosi al mondo

Aggiunge MooreForse ho semplicemente trovato una maniera più sovversiva di gestire la rabbia che provo nei confronti delle condizioni in cui versa il mio Paese. Non sono mai stato un cinico, ho sempre creduto che il cinismo non fosse che un’altra forma di narcisismo. Credo nella bontà delle persone e credo che la maggior parte della gente abbia una coscienza e distingua il giusto dallo sbagliato. Penso che sappia cosa dovremmo fare e che sia solo spaventata o ignorante. E una volta risolti questi aspetti, quando smetteremo di vivere nella paura e di essere stupidi, le cose andranno meglio”.

Il film della durata di 120 minuti e distribuito da NexoDigital e Good Films sarà nelle sale italiane SOLO ed esclusivamente il 9, il 10 e l’11 MAGGIO 2016.

Carl Deal, produttore di “Where To Invade Next” accanto a Michael Moore, lo ha definito “molto più che un documentario: questa commedia esilarante racconta di un’invasione e di un uomo alla conquista dell’Europa!”.

MICHAEL MOORE nasce a Flint, nel Michigan. Diventa un Eagle Scout (il titolo più alto nello scoutismo americano), frequenta il seminario cattolico per diventare sacerdote e a 18 anni è il più giovane funzionario eletto del Paese. A 22 anni fonda il Flint Voice, un quotidiano alternativo riconosciuto a livello nazionale. Nel 1989 gira il suo primo film, “Roger & Me”, che realizza incassi da record e inaugura il movimento moderno del film documentario. Due altri suoi film registreranno cifre record al botteghino: “Bowling for Columbine”, con cui vince l’Oscar nel 2002, e “Fahrenheit 9/11”, che si aggiudica la Palma d’Oro. Tra gli altri suoi film spiccano “Sicko”, candidato all’Oscar, e “Capitalism: A Love Story”. Moore riceve un Emmy Award per la serie TV “Nation” ed è uno degli autori americani di saggistica di maggiore successo, con libri come “Stupid White Men” e “Ma come hai ridotto questo paese? (Dude, Where’s My Country?)”. Michael vive a Traverse City, nel Michigan, dove ha fondato il Traverse City Film Festival e due sale di cinema d’autore, lo State Theatre e il Bijou by the Bay.

Preparatevi a essere liberatiMartello! Scalpello! Giù!

L’elenco completo delle sale italiane che proietteranno “Where To Invade Next” dal 9 al 11 Maggio è disponibile qui.

Di seguito il trailer.

 

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